Luci: “La musica ci permette di viaggiare da fermi”

Luci: "La musica ci permette di viaggiare da fermi", ecco l'intervista esclusiva di Bellacanzone alla cantautrice che ci presenta il nuovo singolo.

C’è una nuova proposta femminile nel panorama musicale italiano: LUCI. Dal 18 marzo è disponibile il suo primo singolo pop-alternative “Dal Principio”, con una forte caratteristica elettronica e dal tono intimista, per l’etichetta Metatron e distribuito da Artist First in tutti i digital store (radio date: 20 marzo).

Vuoi parlarci del brano “Dal principio”?

Dal Principio è stata la prima canzone che ho scritto in assoluto. Nella canzone racconto delle battaglie che ognuno di noi si è trovato ad affrontare almeno una volta nella vita contro sé stesso e il proprio corpo. Ho compreso col tempo che le mie fragilità potevano essere trasformate e diventare un’arma per mostrare la mia umanità, anche e soprattutto raccontando le mie debolezze, come se fossero una forza. Ho vissuto la scrittura del testo come un’urgenza: avevo il bisogno di ascoltare la mia voce, che mi chiedeva di non combattere più quelle battaglie. Finalmente “leccando via quelle lacrime” riuscivo a vedermi e assumermi la responsabilità sulla mia felicità, senza giudizio. Sebbene io non l’abbia fatto consapevolmente, a pensarci bene, anche la struttura stessa del brano suggerisce solo sul finale un’apertura e una liberazione dall’ostinato iniziale. 

Come nasce l’idea del videoclip?

Dall’incontro con Gabriele Brunetti (fotografo e videomaker) e da quello con Alisia Ialicicco, coreografa e ballerina. Nessuno di noi voleva riportare nel videoclip le scene descrittive del testo, ma volevamo evocare delle immagini. Nel videoclip io cammino di spalle in una cava di pietra. Non mostro mai il mio viso alla camera. E rappresento così il momento in cui tutto è ancora “materia prima” da trasformare, forma da realizzare. Alisia si muove negli spazi di un laboratorio in cui viene lavorato il marmo. La sua danza è la proiezione della mia idea che viene così alla luce, prende forma. Abbiamo scelto il bianco come colore predominante, perché prima di tutto richiama il nome del progetto e poi perché “Dal Principio” si presenta come la tela di un pittore, necessariamente bianca all’inizio, per poi prendere colori a poco a poco. 

Invece come nasce il progetto Luci?

Luci è un progetto che nasce da alcune mie trasformazioni e dalle tante piccole conquiste che ho fatto negli anni. Quando ho imparato a lasciare andare, a non controllare, a riconoscere le mie fragilità come qualcosa di bello… I testi delle mie canzoni sono un viaggio interiore tra le mie oscurità e le mie “luci”. Vivevo a Vienna, quando ho deciso di comprare un’arpa celtica: è stato amore a prima vista! Ho iniziato a scrivere di più da quel momento e ho portato le mie canzoni in giro, suonandole in un set molto essenziale solo con l’arpa oppure il pianoforte. 

Stai lavorando ad un EP? Vuoi darci qualche anticipazione in merito?

Il primo EP è già pronto e si chiamerà Luci, come il progetto. Appena tornata in Italia, ho sentito l’esigenza di far crescere le mie canzoni. Ho deciso di affidarle al mio caro amico e produttore Aurelio Rizzuti del Cubo Rosso Recording. Quando dopo qualche mese mi ha inviato i provini con gli arrangiamenti elettronici, ero confusa e spiazzata, come vedere o sentire una persona e non riconoscere più la sua voce. Con qualche ascolto in più finalmente mi sono staccata dal mio ego e le ho davvero lasciato andare. Aurelio ha aggiunto alle canzoni archi, elettronica, pianoforte, tastiere e batteria, lasciando però la mia voce nuda, senza effetti, attaccata all’orecchio di chi le ascolta, come se stessi cantando in un posto che chiunque potrebbe chiamare casa. Forse l’aspetto che più mi rende orgogliosa dell’EP è questo forte contrasto tra il freddo e il caldo, la morbidezza e la durezza, la profonda umanità con la quale abbiamo trattato alcuni strumenti, in opposizione alla natura industriale e ferrosa di tutti gli altri suoni. Ci siamo divertiti tanto a sperimentare senza ragionare su logiche di mercato. 

Dove ti vedremo nei prossimi mesi?

In un contesto diverso da quello che stiamo vivendo oggi, avrei risposto che sto preparando un nuovo set live con chitarra, basso, batteria, arpa e elettronica, e che non vedo l’ora di suonare le mie canzoni in questa nuova veste. Ora purtroppo non sappiamo quando potremo fare di nuovo concerti dal vivo, però tutto questo tempo a disposizione ci offre l’occasione di curare le nostre scelte ancora di più nel dettaglio e iniziare addirittura a lavorare su nuove canzoni. Comunque, ci incontreremo sicuramente sul web e sui miei social network!

In un momento così difficile secondo te la musica può aiutare le persone?

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La musica ci permette di viaggiare da fermi, consola, sostiene o più semplicemente distrae. In questi giorni di lunga attesa ci ritroviamo al confine dei nostri pensieri, tutti chiusi nelle nostre case a farci delle domande. La sua universalità la rende un mezzo potentissimo, non solo per chi la produce, la realizza o la esegue, ma anche per chi ne fruisce. È come un’amica che arriva con note malinconiche, se hai bisogno di una spalla su cui piangere, oppure con energia e gioia, se hai bisogno di sfogare un’emozione, ballare, ridere a crepapelle, mentre canti con la spazzola in mano nella tua stanzetta una canzone. La prima reazione in questi giorni per tutti è stata cantare, lo abbiamo fatto per condividere, per esorcizzare una paura, ma soprattutto per entrare in relazione con gli altri.