Yuman: “Mi piacerebbe collaborare con Willie Peyote” – Video

"Nel quotidiano ci sono sfide che ci contrastano, e dobbiamo affrontarle ognuno attraverso la propria corsa. Run è la colonna sonora di questa maratona, una chiave che offre un'apertura mentale per provare a guardare la realtà usando un'altra prospettiva", così Yuman descrive "Run", il suo secondo singolo. Bellacanzone l'ha incontrato a Roma per parlare dei suoi progetti.

Il 22 marzo è uscito “Run” il nuovo singolo di Yuman, pubblicato su etichetta Polydor/Universal Music. La canzone è scritta e composta dallo stesso artista e Francesco Cataldo. Yuman ha debuttato lo scorso novembre con l’inedito “Twelve”, un brano che ha riscosso grande attenzione di pubblico (oltre settecentomila stream), critica e ha ottenuto alta rotazione radiofonica per un artista emergente.

Come nasce Run?
Nasce da una giornata in cui ci eravamo imposti di comporre, davvero in modo meccanico, ci siamo seduti ed è nato questo giro di pianoforte che poi è diventato di chitarra. Francesco Cataldo è il produttore di questo pezzo. Ho buttato giù una melodia e da lì abbiamo iniziato ad immaginare tutto.

Invece l’idea del videoclip?
Con Jacopo Mancini abbiamo pensato a queste vite che si incrociavano, ci sembrava adatto con il messaggio che lancia la canzone.

Il precedente singolo ha avuto un ottimo riscontro: te l’aspettavi?
Totalmente inaspettato. Ha portato un sacco di belle cose, un sacco di ascolti, passaggi radio. Non eravamo pronti a questo.

Infatti sei passato in molte radio nazionali importanti, difficile per gli emergenti. Come sta andando la scena emergente in Italia?
C’è una bella scena emergente, molto piena e varia di artisti. Sta pullulando letteralmente e chiunque sta provando ad uscirne fuori.

Con chi vorresti collaborare?
Willie Peyote che stimo tantissimo e vari artisti. Non escludo nulla.

Hai vissuto anche all’estero: quanto ti ha influenzato nella crescita musicale?
Tanto perché è stato una specie di test a tutto quello che avevo fatto fino ad oggi. Quindi andare lì e cantare nella loro lingua è stato un compito abbastanza tosto che però mi ha permesso di togliere alcuni luoghi comuni che tutti pensiamo, come per esempio “Gli italiani non possono farlo” e invece si può. E loro sono anche lì ad ascoltare.

Poi c’è stato l’incontro con Alberto Quartana…
L’incontro è stato veramente casuale, tramite Jacopo Mancini che me l’ha fatto conoscere. Mi ha aperto le porte verso le etichette, anche quelle più grandi.

Infatti sei arrivato a Universal… Stai preparando un album?
La data di uscita ancora non si sa, ma prima usciranno altri singoli a tener vivo tutto.

Anticipazioni su testi e musiche?
Ci saranno cose che richiameranno i primi due singoli e cose che manderanno totalmente fuori.

Per i live?
Stiamo preparando delle cose per festival estivi, ma non so date precise. Anche tour in radio in Germania.