Alessandro Paolinelli di Maqueta Records: “Nel 2021 tante sorprese”

Alessandro Paolinelli di Maqueta Records: "Nel 2021 tante sorprese", ecco l'intervista esclusiva su Bellacanzone.

Alessandro, come è nato l’incontro con Fernando Alba e come mai due persone così diverse come voi sono riuscite a trovare un punto d’incontro che oggi è diventata una delle Label più produttive del 2020?

È stato il nostro amico comune e socio Domenico Azzolina a presentarmi Fernando sette anni fa. Come spesso accade tra persone che invece si ritrovano poi a percorrere un lungo cammino assieme, il nostro primo incontro non fu particolarmente caloroso. A quei tempi ero appena entrato nel team di Lena Katina delle t.A.T.u. come produttore esecutivo del suo videoclip “Lift Me Up” e cercavo degli alleati per un progetto con lei in Italia. Fernando mi disse che era qualcosa di impossibile, ma qualche settimana dopo ci incontrammo nuovamente in occasione della presentazione del mio libro e cominciammo a lavorarci su.

Ti interessi di musica da molti anni e hai prodotto diversi progetti internazionali, hai scritto la biografia ufficiale delle t.A.T.u., qual è il tuo ruolo in Maqueta Records?

Sin dal primo momento mi sono occupato di produzioni e licenze internazionali e del Management & Development della Maqueta. A Fernando è affidato il ruolo di A&R e a Domenico Azzolina quello di postproduzione.

La storia del progetto discografico delle t.A.T.u. che ho avuto modo di analizzare nel mio saggio del 2013 mi ha fatto capire che per raggiungere il successo in questo settore è necessario che tutta una serie di fattori si allineino virtualmente su un medesimo asse ed è quello che cerco di realizzare in Maqueta.

Come nasce invece proprio la tua passione per la musica?

Non sono un musicista e non riesco più da tempo – con mio grande rammarico – a leggere uno spartito come ero invece in grado di fare da ragazzino quando prendevo lezioni di piano. Sono però un grande fruitore di musica, un po’ come tutti i miei coetanei che hanno avuto il privilegio di vivere la propria giovinezza ai tempi dei Pink Floyd, degli Eagles, dei Dire Straits e di tanti altri grandi.

Sul piano professionale ho cominciato con la radio nel 1980, preparando le playlist (a quei tempi si chiamavano ancora “scalette”) notturne di GBR Antenna Italia perché in quegli anni – al contrario di oggi – non erano gli editori a decidere in prima persona quale musica trasmettere, ma i DJ ed i conduttori.

Sappiamo che andare d’accordo con Fernando Alba non è facile, perché anche se veste i panni di Direttore Artistico della Label è pur sempre un Artista con tutti i suoi pro e contro. Qual è il segreto, se ce lo puoi svelare, per andare d’accordo con lui e riuscire a lanciare sul mercato così tanti progetti e artisti di qualità?

Con Fernando c’è una grandissima stima reciproca e il segreto è quello di dividersi i compiti  ma di tenere sempre in grande considerazione il parere dell’altro su ogni iniziativa. Il difficile semmai è riuscire a tenerlo a freno perché Fernando è in grado di ricoprire praticamente tutti i ruoli artistici e tecnici, ma le giornate sono di sole ventiquattr’ore anche per lui.

Ci capita di avere pareri discordanti sul potenziale di questo o quell’Artista, perché lui adopera un metro più qualitativo ed io uno più commerciale, ma in genere raggiungiamo un compromesso. In passato ci è accaduto solo due volte, una per ciascuno, di porre una sorta di veto personale su qualche Artista con il quale non riuscivamo proprio ad entrare in sintonia.

Come vedi il futuro della musica dal vivo in Italia e a questo punto anche della discografia?

Per quanto riguarda la musica dal vivo spero vivamente che messaci alle spalle la pandemia nel 2021 si possano verificare le condizioni per una vera e propria rinascita di quella parte di settore costituita da locali piccoli e medi, music club ecc. perché i grandi concerti torneranno senza alcun dubbio rapidamente a regime grazie agli investimenti dei grandi promoters.

Per quanto riguarda la discografia invece sono meno ottimista perché durante il lockdown si è assistito ad una ulteriore accellerazione della crescita dei servizi di streaming musicale che stanno penalizzando fortemente il mercato della musica non mainstream. Fino a venti anni fa un Artista d con una fanbase di 10.000 utenti era in grado di vivere dignitosamente di discografia pubblicando un album fisico all’anno; oggi un Artista con la stessa fanbase ma con il solo streaming (perché i CD e i download non si vendono più) incasserebbe di diritti meno di un decimo rispetto ad allora.

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Cosa dobbiamo aspettarci dal 2021 di Maqueta Records?

In uscita nei primi mesi del nuovo anno abbiamo svariati singoli molto interessanti dei nostri artisti italiani e sul fronte internazionale l’album di Marian Georgiou con alcune sorprese che al momento non posso ancora svelarvi.

PH. Alex Marchetti