Cincilla: "Mi piacerebbe collaborare con Calcutta, Frah Quintale e Giorgio Poi", ecco l'intervista di Bellacanzone all'artista.
Dallo scorso 27 marzo sarà in rotazione radiofonica “SAKÈ”, il nuovo singolo di Pietro Milella, in arte CINCILLA. Il brano è disponibile su tutte le piattaforme digitali e sui digital stores.
Come nasce il brano Sakè?
Da giorni pensavo alla mia vita. Non avevo nulla di cui lamentarmi in realtà, ma mi rendevo conto che ero distratto dal superfluo: alcune opinioni altrui, i modelli che a volte vengono imposti a priori…Ho deciso di pensare a ciò che volevo essere e fare e a partire dal mio vissuto per avere un rapporto sano con ciò che mi circondava, senza filtri di altri. Ci ho pensato per giorni, senza in realtà avere l’intenzione di scriverci un pezzo ma ad un certo punto ho sentito l’esigenza di riassumere tutti i miei pensieri: così è nata Sakè.
Stai scrivendo altri brani? Vuoi darci qualche anticipazione?
Sì, scrivo spesso, per me le canzoni per ora sono state una specie di diario. Narro la mia vita e quello che mi gira in testa o attorno. Ultimamente ho scritto tanto e in realtà penso di avere i pezzi pronti per un album. Penso che dopo Sogni in Saldo, l’EP che uscirà il 4 maggio, non aspetterò più di tanto per pubblicarlo.
Da Pietro a Cincilla: come nasce questo progetto?
Nasce nel 2019. Fino ad allora avevo scritto pezzi che erano destinati a rimanere dentro le mie mura di casa. Erano un modo per esprimere parole e pensieri che la vita quotidiana non mi permetteva di dire (o forse ero io che non le dicevo). Ho incontrato Pablo (Davilla, che ha curato la produzione egli arrangiamenti di Sakè e Sogni in Saldo) e ascoltando per caso qualche mia demo mi ha chiesto se mi avrebbe fatto piacere andare in studio e costruire un progetto. È un passo che ha fatto scattare qualcosa anche dal punto di vista compositivo. Le canzoni che ho pubblicato e pubblicherò sono state scritte di lì in avanti.
Quali sono gli artisti con cui ti piacerebbe collaborare e perché?
Faccio tre nomi:
- Calcutta perché secondo me, in Italia, pochi scrivono i pezzi come fa lui.
- Frah Quintale perché ha un approccio che mi piace molto. È unico, riconoscibile, sempre originale e coerente. Ha una visione e la porta avanti in tutto quello che fa.
- Giorgio Poi perché fa musica particolarmente figa. Penso che lavorare con lui possa far crescere tanto, oltre a essere molto stimolante.
Dove ti vedremo nei prossimi mesi?
Gran bella domanda. Speriamo nei live ma non si sa ancora nulla. Dipendiamo dalle decisioni altrui, ad oggi la situazione è ancora da risolvere. Non ci sono date, modalità, luoghi ipotizzabili per riprendere a fare musica dal vivo. Speriamo che la situazione si risolva in primo luogo perché la gente deve smettere di soffrire e morire e poi anche per tornare a vivere una vita se non normale, almeno tendente ad esserlo. Nella vita di un musicista i live fanno parte della normalità, alla stregua di altre professioni. Per di più attorno ai live ci sono un sacco di persone che si guadagnano da vivere, oltre agli artisti. Anche se ad oggi non sembra essere una priorità, è una situazione che va gestita per evitare che diventi un’emergenza, se non lo è già. Abbiamo i mezzi per essere almeno in parte vicino alle persone: con la musica e, per esempio, con i social. Mi troverete là e anche in altre interviste come questa. Ringrazio te e tutti coloro che parlano di noi musicisti: anche grazie a voi la musica non morirà mai.