Diamine: "Maciste Dischi ha creduto in noi", ecco cosa ci ha raccontato il duo in merito al progetto di prossima uscita.
Dallo scorso venerdì 3 aprile, in radio e in digitale, è uscito “VIA DEL MACELLO”, il nuovo singolo di DIAMINE che anticipa l’album d’esordio “MA CHE DIAMINE”, che verrà pubblicato il 1° maggio per Maciste Dischi/Sony Music Italy.
Volete parlarci del disco Che diamine?
Chissà come il disco parlerà di noi invece. Il linguaggio che abbiamo utilizzato è diverso da quello oggi in voga in ambito popolare, non ci sono puttane e macchinoni e neanche c’è l’amore retorico dei film americani. L’amore vero è una cosa pericolosissima, altro che bacini e bacetti. Non è un disco adatto a tutti, non è un disco per chi vuole grattarsi la pancia sul divano dei propri miti o crogiolarsi sulle certezze occidentali fischiettando un motivetto rallegrante mentre si fa la doccia. Si parla molto intensamente di relazioni, cioè di quello che fa il buono e il cattivo tempo nella vita di una persona.
Come nasce la collaborazione con Maciste Dischi?
Abbiamo inviato a Gno le nostre prime tracce, Maciste Dischi ha creduto in noi da subito e abbiamo costituito insieme un team di lavoro per la realizzazione di tutto quello che comporta fare uscire un disco nel 2020.
Quali sono gli artisti che hanno influenzato la vostra crescita musicale?
I nostri ascolti sono trasversali. Ce ne sono tanti che hanno influenzato ma li divori e poi devi dimenticarli. Dai Black Sabbath a Fabrizio De Andrè, dai Justice a Paolo Conte.
Come nasce il progetto Diamine?
Ci ricordiamo dei nostri visi di quando eravamo bambini, noi due siamo amici da molti anni ma non avevamo mai avuto un progetto comune. Siamo due strumentisti che hanno deciso di dedicarsi alla composizione per sopravvivere all’era della tecnica sfrenata.
Secondo voi in questo periodo la musica può salvare chi è in difficoltà psicologica?
Bella domanda. La musica, come qualsiasi altra cosa, non può salvare chi non vuole esser salvato e molta gente preferisce lamentarsi invece che alzare la testa per vedere contro costa sta andando a sbattere ogni giorno. Credo che per loro non ci sia speranza ma per chi ha le orecchie per ascoltare davvero allora la musica diventa l’arte più potente e diretta che esiste perché frequenta la follia che ci abita tutti, la follia che definisce la nostra unicità. Non a caso ogni religione ha la sua musica, non a caso i primi rituali dell’uomo erano sempre accompagnati dalla musica. Questo vibrare dell’aria ha poteri invisibili ma chiari per tutti. “Quelli che ballavano erano visti come pazzi da quelli che non sentivano la musica”.
Nei prossimi mesi dove vi vedremo/ascolteremo?
Non ne ho idea per adesso, spero presto. Grazie, un saluto.
PH. Sara Pellegrino