Mario Fanizzi presenta la seconda edizione di MFK (The Songwriter Contest): ecco cosa ha dichiarato in un'intervista esclusiva a Bellacanzone.
Mario Fanizzi ci parla di MFK (The Songwriter Contest): in una diretta su Twitch produrrà la base sulla quale gli iscritti al concorso canteranno e scriveranno in modo da poter far interagire chiunque si connetta alla diretta.
Chi vorrà partecipare potrà scaricare la base tramite link dropbox disponibile nelle sue stories, facendo swipe up. I brani che passeranno la prima fase, giudicati dalla commissione (Renzo Di Falco, Marco Masini, Massimo Lopez, Mario Fanizzi, Luca Bellesi, Marco Ottolino), verranno ripostati tra le sue stories.
Verrà fatta un’ulteriore scrematura per arrivare ai 10 finalisti. La finale avverrà tramite diretta sul suo profilo Instagram dove interverranno i giurati e gli ospiti.
Come nasce l’idea di questo contest?
A volte pubblicando tutorial di songwriting e mettendo a disposizione il mio bagaglio di competenze, mi sono reso conto che sarebbe stato molto stimolante aprire uno spazio aperto al confronto. Il contest da’ la possibilità di sperimentare attivamente le tecniche che insegno nei miei tutorial in un’ambiente virtuale aperto al confronto, credo che il confronto sia davvero importante per formare una propria identità musicale. In più sapendo quant’è difficile e tortuosa la strada di un musicista, ho pensato di mettere a disposizione dei premi che possano far emergere talenti nascosti.
Come sei arrivato a Marco Masini come giurato d’onore?
Ho conosciuto Marco ad un songwriting camp di Warner Chappell in Toscana. Ci siamo trovati seduti al piano a suonare canzoni dei TOTO , per poi scrivere una canzone insieme, cosa per me surreale. Sono cresciuto ascoltando Masini e posso dire che ha influito notevolmente sulla mia crescita musicale. Ci siamo trovati bene sia dal punto di vista artistico che dal punto di vista umano e personale. Marco e’ una persona disponibile ed ha accolto con entusiasmo l’idea di partecipare al mio contest.
Quali differenze ci sono tra la prima e la seconda edizione?
Nella seconda edizione abbiamo l’onore di avere nuovamente in giuria il grande Massimo Lopez, e grandi professionisti come Renzo di Falco, speaker di RDS, Luca Bellesi e Marco Ottolino di KoolBeat. In più in questa edizione il premio della critica verrà consegnato in diretta da Marco Masini. Ai premi della prima edizione si e’ aggiunta anche la realizzazione del visual creativo per la copertina del singolo realizzata dal Creative Designer Gianluca Di Santo (Checco Zalone, Marco Montemagno, Moda’ , Edoardo Leo etc) e il mix e mastering verrà fatto da Peppe Polito.
Che tipo di artisti ha partecipato alla prima edizione e cosa vi aspettate per la seconda?
In finale sono arrivati cantautori molto diversi fra loro. Da influenze trap, R&B, Pop. C’era davvero di tutto. E’ stato un primo esperimento davvero interessante. Da ogni edizione del contest ci aspettiamo di scovare nuovi talenti, musicisti, che hanno voglia di uscire fuori dalla comfort zone e sperimentare sonorità nuove per potersi distaccare da quello che siamo abituati ad ascoltare in giro.
Hai pensato di proporre questo format ad un canale televisivo o pensi funzioni solo web?
Mi piacerebbe tantissimo trasformare questo esperimento in un format televisivo. Noto che molta gente, anche al di fuori della sfera musicale, e’ attratta e incuriosita dal processo creativo che c’e’ dietro la realizzazione di una canzone, dalla scrittura alla produzione.
-Come vedi il futuro della musica dal vivo in Italia, anche alla luce dell’ultimo DPCM?
Be’, è difficile immaginare come sarà! Penso pero’ che bisogna imparare ad adattarsi cercando di non farsi prendere dallo sconforto e dalla negatività ma cercando di trovare in ogni situazione un’opportunità.
Un consiglio che vuoi dare ai più giovani che stanno muovendo i primi passi nel mondo della musica?
So che può essere banale dire “STUDIARE” ma e’ cosi. In molti pensano che per scrivere musica basti il talento e la passione. Queste sono senz’altro aspetti imprescindibili di un musicista ma e’necessario studiare per intercettare le qualità che ci rendono unici, per trasformarci in quello che abbiamo visualizzato nella nostra mente.