Aura Popularis: l’intervista esclusiva

Aura Popularis: l'intervista esclusiva di Bellacanzone.

Disponibile su tutti i digital stores “Entrelace” il primo album – rilasciato da Promu Label – di Aura Popularis, il duo composto dal soprano portoghese Juliana Azevedo e dalla pianista italiana Ludovica Vincenti.

Il disco raccoglie un repertorio di canzoni colte portoghesi d’ispirazione popolare arrangiate da compositori come Cláudio Carneyro, José Vianna da Motta, Francisco de Lacerda, António Fragoso, Luis de Freitas Branco, Heitor Villa-Lobos ed altri. Il progetto è nato dal desiderio del soprano di cantare ed esprimersi nella sua lingua madre, dopo aver vissuto quattro anni all’estero. Questo aspetto, insieme al crescente legame che sentiva con il canto popolare e con la musica tradizionale, l’ha portata ad approfondire lo studio della canzone portoghese e a ricercare canti e compositori in cui fossero presenti sia l’aspetto colto che quello popolare. 
L’immaginario dell’album è chiaramente radicato nella cultura portoghese, come dimostrano le scelte grafiche della copertina del CD e il titolo “Entrelace”, in italiano intreccio, che Juliana Azevedo descrive così:


“Tessere la connessione tra il tempo e lo spazio della società di una volta e quella attuale, una proveniente dall’altra, come le mani di una nonna intrecciavano i fili per creare vita, al suono di una canzone”.

All’interno del progetto sono presenti delle registrazioni inedite dei brani: “Ai! Menina” – Beira Baixa – (Popular / Arr. Luis de Freitas Branco), Olh’ó mê amori – Alto Alentejo – (Popular / Arr. Armando José Fernandes) e “Sinhora” do Almurtão – Beira Baixa – (Popular / Arr. Cláudio Carneyro).

Intervista

  1. Come nasce il progetto Aura Popularis?
    J – Aura Popularis nasce dal mio desiderio di cantare in portoghese dopo aver vissuto all’estero per diversi anni e dall’immensa curiosità di mettere insieme questi due mondi interconnessi, il mondo musicale portoghese e quello brasiliano, il mondo popolare e quell’erudito. Ho conosciuto Ludovica a Roma e le ho proposto questo tipo di repertorio molto particolare, a lei sconosciuto, ed ha subito accolto la sfida.
  2. Quali sono state le vostre influenze musicali?
    J – Sono cresciuta andando a concerti di musica classica, cantando la musica tradizionale e ascoltando il fado. Ho cominciato da piccola a studiare la musica colta e ho lasciato un po’ perdere le altre due influenze. Con il tempo sono cresciuta e ho sentito la necessità di riavvicinarmi alla musica del mio
    paese come per ricordare le origini, i valori culturali e l’identità.
    L – Ho avuto la fortuna di nascere in una famiglia di musicisti e ho iniziato a suonare il pianoforte all’età di 4 anni. All’inizio per gioco, col tempo ho iniziato il percorso accademico e la musica non mi ha mai abbandonata. Ascoltavo molta musica classica , tra i compositori che mi hanno sempre accompagnata ci sono sicuramente Beethoven e Schubert, ma ho sempre nutrito interesse anche per le musiche popolari e tradizionali. Vengo dal Salento e il legame con la musica della mia terra è sempre stato molto forte.
    Anche per questo non ho avuto dubbi nell’ accettare la proposta di Juliana e di prendere parte a questo progetto.
  3. Qual è il filo conduttore di “Entrelace”?
    J – Il filo conduttore è l’espressione musicale di canzoni che ci piacciono, che ci trasportano e con le quale ci identifichiamo, di melodie e di storie che appartengono al passato ma che hanno costruito e contribuito a creare quello che conosciamo e che chiamiamo “presente”.
  4. Secondo voi, in che modo la musica può salvare le persone?
    J – La musica è un linguaggio universale, ha il potere di comunicare le più profonde emozioni e di aver una gamma infinita di colori per farlo; basta che le persone siano curiose e abbiano tempo per fermarsi e ascoltare, lasciarsi trascinare e farsi trasportare dal suono. Non so fino a che punto la musica possa salvare le persone ma credo che possa aiutarle a essere più libere.
  5. State già lavorando a nuovi brani da proporre in futuro? Potete darci qualche anticipazione?
    A livelli pratici ancora no. Però sono già alla ricerca di nuove canzoni poco conosciute e raramente interpretate anche di altri compositori.
  6. Dove vi vedremo/ascolteremo nei prossimi mesi?
    Il 9 agosto avremo il concerto di presentazione dell’album a Roma. Poi stiamo organizzando altri concerti a Roma, in Italia in generale e in Portogallo.