Filo Vals: “Il disco sarà un LP sui generis, ci saranno i miei sogni, i miei incubi”

Filo Vals cantautore italiano dal sapore internazionale che di recente ha pubblicato il singolo "Bellissima Noia" nella nostra intervista ci racconta la sua visione musicale e tutti i progetti futuri.

Filo Vals cantautore italiano dal sapore internazionale si racconta nella nostra intervista descrivendoci il suo progetto artistico. Il cantante sta lavorando al suo Lp e ci rivela le sue impressioni sul mercato discografico italiano. Ecco l’intervista completa a Filo Vals.

Partiamo dalle origini, perché hai deciso di adottare il nome d’arte Filo Vals?

Ho deciso di adottare il nome d’arte Filo Vals perché, avendo esordito in Inghilterra, volevo evitare che mi chiamassero sul palco come Felipo Valsechi…Quindi ho deciso di troncarlo a Filo Vals.

Il 31 luglio è uscito “Bellissima noia”, che ha un testo molto ricercato, con citazioni filosofiche all’interno. Il tutto all’ascolto appare chiaro e semplice con un linguaggio molto attuale, come hai fatto a coniugare il semplice e il “ricercato” con le parole in una canzone?

Non so dirvi come ho fatto, però posso dirvi che coniugare il semplice con il ricercato è la filosofia a cui gira attorno tutto il mio progetto, la mia scrittura e la mia composizione.

Pensi che in qualche modo l’essere figlio di produttori cinematografici abbia influito sulla tua produzione musicale? Il cinema ha in qualche modo ispirato la tua musica?

Ha decisamente influito, in quanto nascere e crescere in un ambiente artistico ha predisposto alcuni stimoli e alcune sensibilità. I miei genitori hanno contribuito sicuramente nel farmi ascoltare i Beatles, i Rolling Stones, Bob Dylan e Lucio Battisti nei viaggi in macchina. Mi dicono spesso che le mie canzoni suscitano immagini come quelle di un film, sarà che ho letto sceneggiature tutta la vita…chi lo sa!

Cosa rappresenta per te la noia e come la combatti quando ti assale?

La noia rappresenta il far nulla, che alle volte è dolce e altre volte è frustrante. La combatto mettendomi a suonare o a leggere.

Hai alle spalle un’importante esperienza all’estero e proprio in Inghilterra coltivi la passione per la musica. Come ha influito tutto questo sulle tue canzoni e quali differenze ci sono quando si produce un brano per il mercato estero piuttosto che per il mercato discografico italiano?

L’esperienza all’estero ha influito molto, tanto da diventare il cuore del progetto. Durante gli studi, la possibilità di stare a contatto con ragazzi che venivano da tutta Europa ha sicuramente allargato i miei orizzonti, musicali e non. L’unica differenza tra il mercato estero e quello italiano sta nella grandezza del mercato al quale ti rivolgi. In Italia si dice sempre che bisogno cantare solo in Italiano.

Secondo te il mercato musicale italiano in questo momento è aperto verso nuovi generi o si è fossilizzato su alcuni in particolare? Pensi che l’ascoltatore medio contribuisca a indirizzare la discografia?

Secondo me il mercato italiano si è sicuramente risvegliato negli ultimi 4/5 anni, tra produzioni più accattivanti e autori contemporanei sempre più validi e originali. Bisognerà vedere cosa succederà nei prossimi 6 mesi ora che la scena “indie” italiana sembra essere finita e la trap rischia di diventare obsoleta (per i contenuti). L’ascoltatore medio contribuisce assolutamente a indirizzare la discografica, oggi con Internet più che mai.

Ti sei esibito in iconici club italiani ed esteri, quanto è importante la gavetta nei locali per un artista?

È fondamentale la gavetta ed è necessario che non finisca mai. Suonare nei locali è la parte che preferisco del mio lavoro.

Per iniziare la tua carriera hai aperto un’etichetta discografica. Da dove nasce l’esigenza di aprire qualcosa di tuo? In futuro pensi di produrre anche altri artisti?

Ho aperto l’etichetta dopo aver recepito gli introiti del mio primo singolo “Mr.World”. L’idea era quella di fare una startup, la “Papaya Records” dove il “prodotto” ero io. Sì, in futuro vorrei produrre altri artisti, però prima di prendermi una tale responsabilità devo farmi le spalle più larghe, la strada è lunga.

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Attualmente stai lavorando al tuo EP d’esordio. Puoi svelarci qualcosa? Quali aspetti di te ci farai conoscere nel disco?

Il disco sarà un LP sui generis in quanto contiene brani scritti in quattro lingue diverse (Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo). È una scelta sicuramente ambiziosa ma dovuta pienamente alla volontà di raccontare questo sentimento europeo. Nel disco ci sarà tutto me stesso, ci saranno i miei sogni, i miei incubi, le notti insonni, gli amori e le delusioni.

Ti piacerebbe partecipare al prossimo Festival di Sanremo?
Non ci ho ancora pensato.