Franco Eco: dal ricordo di Franco Battiato ai progetti sull’Ucraina – INTERVISTA

Franco Eco si racconta a Bellacanzone.it

Povera Patria (O Zemle Maty)”, il celeberrimo brano di Franco Battiato del 1991, è stato inciso in una versione italo-ucraina da Antonella Ruggiero e dall’artista ucraino Oleksandr Iarmola. Una collaborazione nata da un’idea del compositore Franco Eco, per dare un piccolo contributo in queste giornate di sofferenza. Noi di Bellacanzone.it lo abbiamo intervistato, ecco cosa ci ha raccontato:

Innanzitutto grazie per essere qui, come stai?

Tutto bene, grazie a voi per questo invito.

Partiamo dall’inizio: com’è nata la passione per la musica?

Io ho una personalità abbastanza eclettica nell’ambito disciplinare, ho studiato teatro diplomandomi, poi anche la composizione. Teoricamente ho portato avanti anche un ambito di regia teatrale, lo faccio ancora adesso, l’ultimo spettacolo è stata un’opera di Camilleri che mi diede il permesso, non un fatto così usuale. La musica è una cosa che faccio e che passa anche tramite una gestione della colonna sonora.

A tal proposito mi viene in mente che da poco abbiamo avuto ospite Erik, di cui sei stato produttore

Sì, Erik è molto giovane e sta crescendo. Ha debuttato tecnicamente un anno fa (qui Erik ci raccontava tutto, ndr). È un ragazzo che sa analizzare il proprio contemporaneo e sa restituirlo. Scrive molto bene e spesso si sposa con la narrazione tipica del cinema.

Tra le personalità che hai incontrato nella tua carriera, che ruolo ricopre Franco Battiato, uno dei più grandi artisti della musica italiana?

Il primo incontro è stato da piccolo, quando ero allievo e studiavo pianoforte da ragazzino, risuonava sempre in casa e nella mia testa. Poi ricordo l’incontro istituzionale al Comune di Roma, ero presente io e anche lui. Ricordo una cosa fantastica: la sua altezza. Vederlo da vicino è stato particolare. Era molto arzillo, quasi in tuta… parlo di circa 10 anni fa [..]

Hai ideato una nuova veste per Povera Patria. Com’è nata l’idea di questo progetto?

Questo brano è stato ri-arrangiato da me per pianoforte e quartetto, una versione non molto dissimile dall’originale. Più che altro è cambiata la lingua, c’è stato un bel lavoro da parte dell’interprete. La sfida era quella di tradurre una poesia cantata. Al progetto si è affiancato Antonella Ruggiero, che ha anche cantato il testo in ucraino, credo che questo sia stato un grande atto di umiltà.

Che rapporto hai con l’Ucraina?

Nel 2017, 2018 ho scritto due colonne sonore, si parla di guerra ma ci sono anche vicende diciamo personali legato ad un certo tipo di passato. [..]

Che effetto ti fa parlarne adesso, con questa situazione?

Io in quel periodo avevo fatto anche un film italo-russo, con Giancarlo Giannini, parliamo del 2015-2016. Sapevo che era un Paese in guerra però era tutta una situazione che rimaneva sotto controllo. Le cause che fanno esplodere certe cose sono, poi, altre cose.

E cosa bolle nella pentola di Franco Eco? Per saperlo, guarda la video-intervista caricata sul nostro canale YouTube!