Jenime: “‘Waves’ parla di lasciare andare, dolore, riscoperta di se stessi”

Jenime, nome d’arte di Marta Fabrizi, emerge con una nuova identità artistica e un inno di rinascita che cattura l’anima: il suo singolo Waves è pronto a svelarsi al mondo.

Waves è il risultato di un meditato e accurato processo creativo. La canzone, il cui titolo evoca onde sonore di profonda emozione, è un’opera dalle atmosfere dolci ma decise. È un momento di ritorno alle origini, un ritorno a casa, dove la voce potente e coinvolgente di Jenime cattura l’attenzione e tocca l’anima del pubblico al primo ascolto.

Come nasce il brano “Waves”?

Waves nasce in un periodo difficile, nel bel mezzo del lockdown: ero chiusa in casa da sola, il mio primo progetto inedito aveva subito un brusco stop a causa dell’inizio della pandemia. Inutile dire che non la presi benissimo, ho iniziato a farmi un domande e a mettere in discussione tutto ciò che era stato. Da questo momento è nata Waves: parla di lasciare andare, dolore, riscoperta di se stessi e del fluire con un disegno più grande di noi.

Vuoi parlarci del videoclip? 

Il videoclip racconta questo processo: spogliarsi del superfluo per andare incontro alla luce. Inoltre il soggetto nasce da un sogno: una bambina che mi prendeva per mano e mi guidava attraverso dei corridoi. Non avevo mai lavorato con il regista del video Riccardo Tappo, nonostante l’amicizia che dura da anni, e sono felice di essermi affidata a lui.  Ci siamo subito trovati in sintonia: gli ho spiegato di cosa parla Waves, come è nata, il sogno e che desideravo l’elemento dell’acqua all’interno del videoclip. Riccardo è riuscito a tradurre questa idea all’interno della sua visione, abbiamo sceltola splendida location di Villalago e abbiamo girato il tutto nel mese di luglio

Da Marta Fabrizi a Jenime: come ti sei avvicinata al mondo della musica?

Marta si è avvicinata alla musica fin da bambina: il canto, il pianoforte, la chitarra in adolescenza. Poi il percorso accademico: dapprima il Saint Louis a Roma, poi le due lauree in canto pop al conservatorio di Frosinone. La vena della scrittura e la voglia di mettermi alla prova in questo campo (oltre ad essere “solo” interprete) è maturata intorno a 25 anni. Da lì il primo EP (numero uno) come Marta Fabrizi.

Jenime è un ulteriore passo: una pagina bianca nella quale si esprimerà la nuova me, quella nata e maturata nel corso di questi anni di ricerca.

Qual è il tuo rapporto con i social? Dove possiamo trovarti? 

Il rapporto tra me e i social è di amore e odio: mi sento un po’ imbranata a dire la verità.

Dall’ altra parte mi sta piacendo molto il fatto che grazie alle piattaforme si possa raggiungere pubblico ovunque e la comunicazione è diretta, senza filtri: ad esempio, i feedback ricevuti in questi primi giorni dall’ uscita del singolo mi sono arrivati da tutto il mondo ed è una sensazione incredibile!

Sono su Instagram come @inarte_jenime mentre su FB, spotify e tutte le arte piattaforme streaming mi trovate come Jenime, su YouTube il mio canale si chiama Jenime.musica

Stai lavorando a un EP oppure un album?

Mi piace l’idea di continuare a creare su quest’onda di scrittura molto libera perciò no, non c’è un vero e proprio progetto. Magari arriverà, non mi metto fretta

Prossimi concerti in programma?

Nessuno, vediamo cosa arriva con l’onda di Waves, sono fiduciosa.