L’Orage: “‘Medioevo Digitale’ provoca emozioni forti ” – Video

L'Orage è uno dei gruppi valdostani più amati di sempre. La formazione attuale è composta da Alberto Visconti (voce, chitarre), Remy Boniface (ghironda, organetto, violino, cori), Vincent Boniface (organetto diatonico, sassofoni, tastiere, cornamuse, cori), Luca Moccia (basso, contrabbasso) e Antonio Gigliotti (batteria).

Dopo tre lunghi anni di pausa, L’Orage, la band valdostana capitanata da Alberto Visconti e i fratelli Boniface, torna con il suo quinto disco fortemente ispirato alle dinamiche e ai tormenti vissuti dalla generazione nata tra il ’78 e l’82 del secolo scorso. “Medioevo Digitale” è un lavoro intenso nel quale gli spettri della musica di Kurt Cobain e degli anni ’90 danzano strettamente abbracciati ai fantasmi del nostro oggi.

Per portare a termine questo ambizioso obiettivo hanno collaborato con artisti del calibro di Enrico Remmert (co-autore della titletrack, scrittore affermato nonché co-autore di alcuni testi dei Subsonica), Roberto “Robbo” Bovolenta (già chitarrista di Amici di Roland, El Tres e Monaci del Surf), Francesco Giusta, Nicolò Bottasso e Dj Grissino.

Nella formazione attuale del gruppo troviamo Alberto Visconti (voce, chitarre), Remy Boniface (ghironda, organetto, violino, cori), Vincent Boniface (organetto diatonico, sassofoni, tastiere, cornamuse, cori), Luca Moccia (basso, contrabbasso) e Antonio Gigliotti (batteria).

Cosa dobbiamo aspettarci dai vostri live?
Il nuovo album, una bella botta di energia! Abbiamo suonato in apertura a Max Gazzè e abbiamo dato un assaggio del live con i brani del disco che sono sicuramente più elettrici e sanguigni a quelli dei lavori precedenti.

Quali differenze ci sono tra questo album e quelli precedenti?
Fino ad oggi L’Orage aveva gravitato in una bolla al di fuori dal tempo, non parlavamo di attualità. Ora invece parliamo strettamente di attualità in maniera chiara, di rottura, quindi è un disco che provoca reazioni forti, musicalmente con chiaroscuri.

Siete stati fermi tre anni…
Abbiamo avuto bambini, messo su casa, continuato a suonare dal vivo, abbiamo cambiato formazione! Ho iniziato la scrittura del disco il 1 febbraio e finito le registrazioni il 31 di marzo e prima ho imparato a suonare la chitarra, visto che il nostro storico chitarrista “ci ha lasciato”.

Com’è andato lo studio?
L’ho fatto con umiltà ed è stato molto interessante. Lo consiglio a tutti, anche perché di studiare non si finisce. Un territorio che mi sembrava già molto esplorato è diventato improvvisamente vergine.

Com’è avvenuto l’incontro con Max Gazzè?
Con Gazzè ci siamo incrociati più volte nell’arco della nostra storia. Nasce da un’amicizia comune, il fonico romano Gianluca Vaccaro, scomparso lo scorso anno, con cui abbiamo registrato l’album precedente.

Ringraziamo Discoteca Laziale per l’ospitalità.