Marco Rò: “Registrare l’album agli Abbey Road Studios è stata la realizzazione di un sogno” (Video)

Marco Rò: "Registrare l'album agli Abbey Road Studios è stata la realizzazione di un sogno" - ecco la video intervista realizzata al cantautore.

“3” è il titolo del nuovo EP acustico di Marco Rò, interamente registrato presso l’Abbey Road Institute, gli Studios più famosi al mondo, proprio al numero “3” di Abbey Road, dove hanno registrato i loro capolavori artisti come Beatles e Pink Floyd.

In questo nuovo EP composto di 4 tracce e una bonus track (la versione acustica in inglese del brano “A un passo da qui”), le sonorità volutamente essenziali si mescolano al gusto per la canzone d’autore, senza tralasciare alcuni “spigolosi” aspetti che attengono ai rapporti interpersonali, e arrivando a toccare il grave tema sociale della violenza di genere.

Marco Rò (alla voce, armonica e travel guitar) si avvale della collaborazione del pianista inglese Jack Lewin e della chitarrista olandese Gabriëlle StokProdotto da Stefano Bacchiocchi (Romabbella Records) e Blue Art, registrato da Antimo Esposito (Abbey Road Institute), pre-produzione: Matteo Schiaroli (Mussels Record), Mix: Fabrizio Palma, Mastering: Max Rosati.

L’album è stato anticipato a maggio dal singolo “Laura”, scritto la sera prima delle nozze con la giornalista e conduttrice di Rainews 24 Laura Tangherlini. La canzone viene accompagnata dal videoclip che raccoglie i filmati di backstage realizzati dalla moglie durante le registrazioni dell’EP. Le riprese sono montate da Federico Longo in una sorta di flashback da inserire nell’album dei ricordi.

Laura era con me, ha ripreso tutto, fotografando i miei sorrisi… Varcare la soglia al n. “3” di Abbey Road per suonare le mie canzoni negli Studios è stata la realizzazione di un sogno. Appena ho saputo dell’occasione di poter collaborare con i ragazzi dell’Institute, sono volato a Londra con la mia travel guitar, senza sapere bene cosa avremmo fatto. Avevo voglia di registrare un disco acustico, nel quale emergesse l’emozione della semplicità, “scavando” allo stesso tempo tra i sentimenti. Credo ne sia venuto fuori un lavoro intenso, certamente riflessivo, ma pieno di speranza.”