ODE: “Ho lasciato il posto fisso in America per la musica” e parla del nuovo singolo – L’INTERVISTA

È arrivato “Metà”, il nuovo singolo di ODE. Ecco cosa ci ha raccontato durante l'intervista

ODE prende forma dalla penna e dalla voce di Edoardo Rainoldi, classe 1997, originario di Monza. Dopo una carriera da designer vissuta tra gli Stati Uniti e il Regno unito, nel 2021 si licenzia e torna in Italia, per dedicarsi a pieno alla musica mettendosi a nudo nella sua lingua madre. Nasce batterista, strumento che suona anche live per molti anni. Oggi, è polistrumentista.

Edoardo è il tipo che trasmette allegria, ma dietro la sua travolgente simpatia si nasconde un animo inquieto e nostalgico, che guarda al resto del mondo e spesso sente di non appartenervi. In lui convivono un forte impeto alla socialità e il bisogno di chiudersi in se stesso. È proprio da questa sua personalità enigmatica che nasce ODE, un progetto musicale in cui si specchiano le paure e il disagio, ma anche l’intraprendenza e la passione.

Dal punto di vista musicale, ODE non è un artista propriamente POP. Nascendo come batterista ha una forte sensibilità ritmica, che esprime attraverso sonorità jazz, neo-soul/ soul e R&B creando, appunto, un suono complessivo inaspettato. È un artista che si definisce diverso – lo si evince senza troppi problemi dal punto di vista musicale – e vuole rappresentare questa sua diversità in maniera sottile, senza attirare troppo l’attenzione.

Vuole parlare ad una generazione di coetanei che si sentono sempre fuori luogo, che cercano di trovare il loro posto nel mondo senza successo. Noi di Bellacanzone.it lo abbiamo intervistato, ecco cosa ci ha raccontato!

Intervista a ODE

Innanzitutto come stai?

Bene, tutto bene!

Facciamo un passo indietro e raccontaci di te e della tua passione per la musica

La passione per la musica l’ho avuta da davvero piccolissimo, principalmente papà mi faceva seguire rock e blues. Mamma invece mi faceva ascoltare musica italiana. Poi mi sono appassionato alla batteria, studiandola. Poi suono anche la chitarra e il pianoforte ma non li ho davvero studiati. Poi mi sono avvicinato al mondo del design, nella fattispecie l’ambito del digitale quando sono stato in America.

Poi invece cos’è accaduto? Come mai hai scelto la musica?

Sì, vivevo a San Francisco. Durante la pandemia mi sono reso conto che quella vita che mi aveva portato a lavorare con aziende e clienti incredibili… non lo so, avevo perso la passione. Mi sentivo arrivato, come se la mia carriera fosse finita.

Non eri felice

Esattamente. Mi sono licenziato, ho fatto questa follia. Avevo il contratto indeterminato.

Il cosiddetto ‘Posto fisso’…

Sì. La musica è stata un po’ una scusa per prendere qualche mese di pausa. E adesso siamo qui. Chiaramente continuo a fare il designer perché la musica, almeno al mio livello, non basta. Però diciamo che è stato molto folle ma non sono assolutamente pentito.

Veniamo ora al nuovo singolo ‘Metà’, si avverte una bella commistione

Sì, assolutamente. C’è tanto. Il progetto in realtà è nato tanto tempo fa, appunto quando mi ero licenziato. Ne ho scritti 5-6 e poi abbiamo deciso di produrne alcuni subito e altri no, tra cui Metà. Era quel periodo lì, quando ho subito tanti impulsi negativi delle persone sulla mia scelta di lasciare il lavoro per la musica. Ho sentito tanto il parere degli altri. Ecco, diciamo che Metà è dedicato proprio a questo concetto. A volte le persone non ci aiutano a crescere, a diventare più sviluppati. Era nato come un triste piano e voce e poi siamo riusciti a svoltarlo e a farlo diventare un pezzo pop-R&B. [..] A breve ci sarà un mini-tour autunnale/invernale! Le collaborazioni? A me piacciono tantissimo, infatti il mio prossimo singolo sarà una collaborazione.

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“Metà” riprende diversi immaginari quali Anderson Paak, Mac Miller, Still Woozy, ma si colloca bene nello scenario italiano, rimandando ad alcune sonorità tipiche di Frah Quintale, Joan Thiele e Coez.

È tra i 6 finalisti del contest Musica da Bere, con partner media Le Rane, IndieVision e Noisecloud.

Il video dell’intervista completa qui

Qui invece il profilo Instagram di ODE