Rakno: "Cloruro di Sodio 04" è il primo estratto da "Alchimia": la scelta degli elementi da cui prendono il titolo le tracce dell'album non è casuale, infatti prendono ispirazione dall'opera di riunificazione alchemica descritta da Paracelso. Ogni elemento esprime una diversa capacità di trasmutazione della materia: ecco l'intervista!
Frammenti di immagini, simbolismo e scrittura automatica sono alla base dell’EP “Alchimia” di Rakno.
Il primo singolo estratto è “Cloruro di Sodio 04“, brano che nasce dall’idea di volere ritrarre il quotidiano della nostra vita. Nel videoclip ufficiale, girato in presa diretta, appare anche l’amico Vashish, rapper e coprotagonista del documentario “Funeralopolis”, che ci porge due birre fuori da un negozio di liquori.
Come mai Rakno come nome d’arte?
Il nome me lo hanno dato da piccolo intorno ai 14 anni quando facevo freestyle e avevo bisogno di un nome d’arte. Un mio amico del paese di montagna dove sono cresciuto mi ha detto: ”visto che hai paura dei ragni dovresti chiamarti ragno, così magari ti passa sta paura” ma Ragno si chiamava già un ragazzo più grande sempre del mio paesino e quindi abbiamo optato per Rakno…che alla fine richiama ancora di più la mia aracnofobia.
Come nasce l’EP Alchimia?
Me l’ha ispirato Torino. Questa città è piena di simboli e cultura esoterica, a partire dalle leggende sulle grotte alchemiche (una si ipotizza sia sotto palazzo reale e l’altra sotto piazza statuto, che è molto vicino a dove abito io) fino ad arrivare agli storici personaggi controversi che hanno abitato Torino, come Gustavo Rol. Credo che chiunque abiti a Toro city respiri quest’aria misteriosa e magica…non lo so se sia veramente il vertice dei triangoli della magia bianca e nera, ma sicuramente ha qualcosa di eccezionale. Ha un atmosfera irreale…sopratutto d’inverno.
Come mai hai scelto Cloruro di Sodio 04 come primo singolo?
In realtà è il secondo singolo, se consideriamo Mercurio 03…anzi il quarto, visto che le tracce precedenti sono uscite come ”videogram” solo su Instagram. Però quando erano uscite non ero ancora sicuro di voler pubblicare un EP dedicato all’alchimia, volevo che fossero solo dei freestyle. Comunque per due ragioni principalmente. La prima è perché volevo uscire con una canzone arrabbiata, perché credo di avere della rabbia inespressa che ho trattenuto per troppo tempo e ora non voglio più farlo, voglio sfogarmi. La seconda ragione è perché rappresenta bene il passaggio dalla scrittura astratta e automatica delle prime due tracce del disco (Alluminio e Zolfo) alla fisicità e alla concretezza delle ultime due (Cloruro di sodio e Nigredo). Per usare le parole di un alchimista (Paracelso): ”Il sale, come il corpo fisico dell’uomo, è spirito latente o solidificato, che attende di essere sciolto per tramutarsi inoro vivo”. Ecco…io devo aspettare ancora un po’ però prima di arrivarci.
Com’è avvenuto l’incontro con 808ER?
Mi ha ”baccagliato” lui 😛 (scherzo, Benni… Se stai leggendo). In realtà credo fosse già un fan del gruppo che ho contribuito a fondare i ”Milizia Postatomica”. Ci siamo rivisti a una serata e mi ha detto che gli avrebbe fatto piacere lavorare con me. Quando ho finito la promozione del disco di due anni fa abbiamo iniziato a lavorare assieme e ci siamo piaciuti molto a vicenda. Credo sia uno dei più bravi producer d’Italia…ed è anche un eccezionale sound engineer!
Come nasce la tua passione per la musica?
Sinceramente non lo so. Non c’è stato un momento preciso in cui mi sono appassionato… mia madre e mio padre sono due amanti della musica e fin da quando ero piccolo ci sono stato a contatto. Pensa che i miei mettevano la cassettina di Giorgio Gaber ”Il Signor G” quando io e mio fratello litigavamo in macchina durante i viaggi… era l’unico modo per farci stare buoni!
Dove ti vedremo nei prossimi mesi?
Suoniamo a Torino al Bunker l’11 di luglio per il release party di Alchimia con tanti amici che – in un modo o nell’altro- ci hanno gravitato attorno durante questi mesi (ovviamente siete invitati anche voi!) e accettiamo proposte!