Veronica Vitale: “Mi piacerebbe collaborare con Moro, Ferro o Maneskin”

Veronica Vitale: "Mi piacerebbe collaborare con Moro, Ferro o Maneskin", ecco le dichiarazioni dell'artista che si è affermata al grande pubblico dopo il trasferimento a Francoforte nel 2011 con l'album di debutto "Nel mio bosco Reale”.

Dal 9 novembre scorso è “World Travels“, il nuovo singolo di Veronica Vitale feat The Mad Stuntman Reel 2 Real (protagonista delle classifiche mondiali nel 2013 con il film “Madagascar” ed il brano “I Like to Move it”). Il brano è tratto dall’album “Inside the Outsider” (Dino Vitola Editore Srl) uscito anche nell’edizione speciale con il libro omonimo.

Il disco è stato prodotto negli Stati Uniti tra Cincinnati, Seattle e WA. Con la straordinaria partecipazione di Leon Hendrix, la stella del funk Bootsy William Collins, l’American Idol Jess Lamb, Stelvio Cipriani, The Mad Stuntman, Boyd Grafmyre, Joe Jackson, il sassofonista Marco Zurzolo, producer di Rihanna, Chew Fu e molti altri ancora.

Come nasce “Inside the Outsider”?
Ho iniziato come artista indipendente all’estero, ho rinunciato a qualsiasi partecipazione a talent show in Italia, così il mio primo contratto discografico è arrivato in Germania, mentre nel 2013 mi sono trasferita negli Stati Uniti. Quest’anno volevo raccontare la mia storia anche nel mio Paese e quale modo migliore quello di unire il disco al mio diario di bordo in cui ci sono le coordinate verso la strada della felicità.

Spesso all’estero il talento viene riconosciuto di più rispetto all’Italia…
C’è un permesso sulla meritocrazia e sulla democrazia che forse qui manca. Abbiamo avuto un periodo di talent show, tv show, che hanno limitato la creatività e gli artisti veri. Ci vuole sempre un vero banco di prova, quindi la gavetta.

Com’è il pubblico internazionale?
Dipende dal tipo di evento, se parliamo di Festival, di club. È un pubblico variegato, ma la musica la vanno a cercare e vogliono musica diversa ogni volta. Sono un pubblico attivo e quando l’artista si trova di fronte a questo magnete nasce un’energia straordinaria.

Nel tuo album ci sono tante collaborazioni, ma con chi altro vorresti duettare?
Collaboro con grandi artisti internazionali e ci siamo incontrati tutti per caso. Quando agisci nel mondo ci sono delle onde di reazione e per forza di cose qualcosa ti torna indietro. Il tuo destino ce l’hai scritto dentro, devi muoverti e andargli incontro. Mi piace molto Sia, Fabrizio Moro, Tiziano Ferro e Maneskin, perché gli occhi di quel cantante sono molto simili ai miei.

Come nasce “World Travels”?
È stato l’ultimo brano che ho composto del mio disco, ero molto triste perché tre quarti del mondo è povero e i potenti del mondo non fanno niente per cambiare la situazione. Ero giù per questo e ho ambientato il brano in una situazione post apocalittica per cercare però di risvegliare l’umanità. Bisogna rimanere vivi e cercare l’altro.

PH. Ligia Cuevas Johnson