“Cicatrici” è il nuovo singolo di AdriaCo in uscita in radio e nei digital store. Il brano – scritto dallo stesso AdriaCo, mixato da Marco Federico di Studio Miriam e masterizzato da Matteo Gabbianelli – verrà presentato in anteprima a Largo Venue (via Biordo Michelotti 2) venerdì 17 novembre 2023 alle ore 21:00 e sarà proiettato anche il videoclip ufficiale. A condurre la serata Giulia Massarelli.
“Cicatrici” nasce in inglese come “Past Scars” nel 2009, durante un viaggio di famiglia. “Racconta il conflitto con un altro me interiore – spiega lo stesso artista – una versione cattiva di me stesso, che non tace mai, che giudica se stesso e gli altri, ma non sa crescere ed evolvere rispetto agli errori commessi in passato e ama continuare a scavare e riaprire ferite. Volevo liberarmi dal demone, lasciar andare quello che non mi apparteneva più, reagire al suo estenuante monologo, ma il passato vive nel presente e quella voce ansiogena e giudicante soggiace e alimenta anche il mio impulso creativo”. Il testo in italiano arriva 10 anni dopo, nel 2019, quando un produttore si interessa al progetto: “C’era da fare una scelta a monte sulla lingua del disco e fui invitato a tradurre Past Scars. L’esperimento funzionò e il pezzo funziona anche meglio in italiano. Anche se poi le strade si sono divise, ho voluto mantenere questo indirizzo, perché volevo un disco che potesse parlare in faccia al pubblico a cui ho più accesso in questo momento”.
Il video di “Cicatrici” è diretto da Simone Miccinilli di Mitch&Co Production, team indipendente specializzato in cortometraggi horror. Nel video AdriaCo lotta con il proprio demone attraverso uno specchio che deforma la realtà. Compaiono anche gli arrangiatori Eulalia, insieme a Emanuele Andolfi, l’altro chitarrista che ha preso parte alla produzione di Collezione di Arretrati.
Questo è il primo singolo dell’album “Collezione di Arretrati” che uscirà nel 2024.
Adriano Meliffi nasce a Roma nel 1990. Cresce al Quadraro, in una famiglia in cui la musica è sempre presente, così a 14 anni, con lo studio del pianoforte classico, inizia a scrivere quelle canzoni che tuttora suona e canta. La musica classica è stata una fonte di ispirazione, in particolare il periodo romantico e impressionista. Le sue canzoni infatti si allontanano spesso dalla forma convenzionale e dalle armonie più comuni nel pop. Nel corso degli anni ascolta artisti molto diversi tra loro, dal mondo alternative al mainstream e spaziando dal rock, al pop, al cantautorato italiano e internazionale, fino al progressive, al soul, all’elettronica e alla world music. Da questo background eterogeneo deriva uno stile eclettico e difficilmente classificabile.
A 19 anni inizia a studiare canto moderno e fonda la band Chimestorm. A 24 anni, dopo una laurea in Scienze Naturali, intraprende il corso di diploma in canto al Saint Louis College of Music, approdando infine all’insegnamento in diverse scuole di musica romane. Negli anni di formazione, entra in diversi progetti tra cui i cori Le Mani Avanti e Flowing Chords e la rock band VEMM. Prende parte inoltre come corista a diverse produzioni, collaborando tra gli altri con Diodato, Roy Paci, Arisa, Beppe Vessicchio, Tullio De Piscopo, Shorty, Ainé, Serena Brancale e Achille Lauro.
Dopo essere stato selezionato due volte per aprire il raduno-concerto della cantante Elisa al Viper di Firenze (2012 e 2015), avvia il progetto solista, cominciando a pubblicare online alcune demo e sperimentazioni sotto lo pseudonimo ACo. Nel 2016 rilascia su YouTube la playlist ACo(ustic) e l’anno dopo esce il primo EP, chiamato (N), registrato al Village Recording Studio. Dal 2020, inizia a lavorare sul suo primo vero e proprio album, Collezione di Arretrati, un lavoro fortemente autobiografico, che racconta l’evoluzione e la crescita avvenuta negli ultimi 10 anni, affrontando il tema dell’ansia e delle sfide che un giovane adulto affronta nel trovare il proprio posto nel mondo, tra università e progetti di vita, fino ai recenti cambiamenti, l’uscita dal nucleo familiare, il trasferimento a Garbatella e le difficoltà del progetto ACo. I numerosi stop legati alla pandemia e al rinnovo totale della formazione, offrono l’occasione per un “restyling” del progetto, che cambia nome in AdriaCo.
Chi è AdriaCo? Racconta lo stesso artista: “AdriaCo è il mio alterego musicale, è un uomo adulto che fa pace col passato, conservando un rapporto con ciò che è stato, ma rinnovandosi per scoprire nuovi modi di esprimersi ed essere libero. AdriaCo è la naturale evoluzione di ACo e ne conserva l’idea di fondo, che non possa esistere Adriano senza il Co, fatto di persone che credono nel progetto e lo portano avanti insieme, ma parafrasando il vecchio motto: ACo non sono solo io, AdriaCo sono decisamente io, più di quanto lo sia stato mai. ACo continua ad essere l’abbraccio da cui nasce la mia musica, AdriaCo è il mio desiderio di essere e riconoscermi in quell’abbraccio”.